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Evelina De Signoribus

Evelina De Signoribus si è laureata in Letteratura Italiana Contemporanea presso La Sapienza di Roma con una tesi sulla poesia di Paolo Volponi. Alcune sue sequenze poetiche sono apparse su «Nuovi Argomenti», «Il Caffè illustrato», «l’immaginazione», nelle antologie 12 Poetesse italiane (Nuova Editrice Magenta) e Jardines secretos, Joven PoesÍa Italiana (SIAL Ediciones). Ha pubblicato il quaderno di racconti La capitale straniera (Quodlibet) e due raccolte poetiche: Pronuncia d’inverno (Canalini e Santoni) e Le notti aspre (Il Canneto Editore). Ha curato, insieme ad Elena Frontaloni, l’antologia per l’infanzia Poeti in classe (Italic Pequod).

Lorenzo Fava

Mi chiamo Lorenzo Fava, sono nato ad Ancona il 12 Giugno 1994. Vivo a Macerata dove studio lettere e collaboro con «Il Resto del Carlino». Ho pubblicato “Lei siete voi” (LietoColle 2019). Alcuni miei testi sono apparsi su siti e blog come Inverso, Atelier, Suite italiana, Poetarum silva, Carteggi letterari, Critica Impura, Nuova ciminiera, Poesia ultracontemporanea, Arcipelago Itaca blo-mag, Poesia del nostro tempo, Yawp, Il visionario, Exitirion.

Silvia Fiorentino

Sono nata a Milano, vivo e lavoro da 17 anni ad Ancona. Non pongo molte divisioni, nella mia ricerca, fra me e la mia vita, riconoscendomi completamente nel lavoro che è vita. Cerco nella contemporaneità della mia opera un’origine, o meglio, molti luoghi originari verso cui mi sospinge un’implacabile sete di ricerca che sottostà a un sistema etico più che estetico. Nella mia ricerca c’è una caratteristica di complessità e un amore maggiore per il progetto in sé che per l’oggetto finale. Questo svela una poetica più attenta verso la genesi e il procedimento creativo piuttosto che tesa a offrire un oggetto di compiacimento estetico. Nella mia visione la complessità è un corpo, una macchina perfetta, alla quale non puoi sottrarre parti e non puoi dimenticarne nessuna. La complessità ti porta a rinunciare, nella ricerca, a un messaggio immediato, a una scelta riassuntiva e definitiva. Un corpo ha una parte sensoriale enorme che è un approccio di ascolto portato fino all’impossibile, a cercare di vedere per visioni, un lasciare arrivare il senso senza la mediazione dell’io,(velvet installazione –Bologna) Ma il corpo ha anche un codice, un linguaggio simbolico preciso, inciso nella storia del nostro mondo, quello cui apparteniamo solo per un momento. Se non attingi a un linguaggio e alla sua opera chiarificatrice non puoi che sottostare a tutto il sensibile se non entri in quello stesso sensibile l’altro non appare. Questo approccio di ricerca mi ha automaticamente spinto a un’estrema diversità di metodo e di ruoli: ho quindi lavorato sotto pseudonimo come nel caso di ora locale( Stereo eroine & Mononomi video, a cura di Harold Szemann- 48a Biennale di Venezia Padiglione Italia ) Altre volte sono stata spinta verso la realizzazione di progetti sociali e pubblici come nel caso di studio branco, fondato a Milano che si occupava di design. allestimenti pubblici e arte Altra caratteristica del mio lavoro è il suo forte legame con la poesia, il linguaggio e la narrazione, poi applicato anche in ambiti installativi . Alcuni anni fa ho raccolto molti dei testi poetici usati in audio durante varie installazioni in un libro di poesie e disegni . (Spazio dentro della vita Aracne ed il prossimo in uscita, Antropologia degli affetti ed.affinità elettive ). Altra tematica imprescindibile è quella legata al femminile e al corpo – in tutti i suoi aspetti, dal segno al progetto collettivo – cercando di difendere un metodo femminile che non significhi essere relegati in un cantuccio di genere, o anche solo in un cantuccio, ma configurare una differenza nel cuore stesso del processo creativo. Ideo e fondo infatti, nel 2007 insieme ad altre donne, l’associazione culturale Metodo Effe, che nasce proprio per indagare il linguaggio femminile nella sua teoria e individuazione, sempre in collegamento con forme artistiche Sono molto legata a una serie d’installazioni che ho iniziato nel 2000 sotto il nome di architetture sentimentali, il cui fulcro è il rapporto tra una persona, un gruppo di persone e il loro rapporto con il paesaggio, nell’ottica di un’influenza reciproca, rappresentazione o alienazione rispetto al luogo altro definito per semplificazione paesaggio. Inizio sempre questi lavori con un lungo periodo di ascolto e ricerca, portato avanti con l’ausilio d’interviste, foto e testi, frutto di una lunga permanenza nel luogo prescelto. Poi, a seconda del soggetto, ricompongo l’architettura sentimentale in un’installazione fortemente connotata in senso narrativo in un luogo altro. I soggetti scelti sono stati, di volta in volta, diversissimi: dalla prima installazione dedicata alle persone che avevano vissuto in un luogo, e poi l’avevano abbandonato, che ho cercato e richiamato e ritratto (Architettura sentimentale, installazione con audio poesia a cura di Armando Ginesi piazza del Municipio-Cagli ) una piazza nella quale, per un mese, ho posto alle persone che passavano le stesse domande, analizzandone i comportamenti, i rituali, il corpo, agli adolescenti che ho seguito per un mese nelle loro diverse comunità; ad una comunità femminile letta da diverse angolature sociali; infine – la più complessa e più lunga da realizzare – nove ritratti fotografici e pittorici narrativi e nove video di nove donne diversissime fra loro, suddivise in corpo, terra e mente, a formare un trittico, infine montata in un’ unica corale installazione, ritratti effe che ha occupato uno spazio maschile per eccellenza, la chiesa.(Ritratti Effe , chiesa del Gesù, Ancona)

Lorenzo Franceschini

Lorenzo Franceschini è nato a Milano nel 1982; vive e lavora a Senigallia, dove è docente d’Italiano e Latino nel locale Liceo Scientifico. Ha insegnato anche Linguistica italiana I e didattica della lingua all’Università di Urbino “Carlo Bo”. Dottore di Ricerca in Civiltà dell’Umanesimo e del Rinascimento, ha tenuto conferenze in Italia, Germania, Svezia e Belgio. È autore di articoli specialistici sul Rinascimento, pubblicati in riviste di settore. È chitarrista, cantante ed autore del gruppo musicale Arbitri Elegantiae, fondato nel 2000, con il quale ha pubblicato due album ed uno spettacolo di teatro canzone. Ha collaborato con il cantautore tedesco Ekkes Frank, del quale ha tradotto e riarrangiato alcuni brani. È stato redattore di «Argo – rivista d’esplorazione», con la quale attualmente collabora. Nel 2019 ha pubblicato un poemetto dal titolo La mente bianca per i tipi de Il vicolo di Cesena. Il libro è impreziosito da disegni a china ed incisioni dell'artista Raimondo Rossi, ed è introdotto da una Premessa di Fabio Ciceroni. Questo poemetto è stato musicato dal Maestro Valeria Picardi in una suite per coro polifonico e tromba, eseguita nel dicembre del 2019. È stato ospite della rassegna Poetry 2019-2020 dell'Associazione Indipendent Poetry di Faenza.

Elisabetta Pigliapoco

Elisabetta Pigliapoco, poetessa e saggista, è nata nel 1972 a Jesi (AN) dove insegna materie letterarie nelle scuole superiori. Vive a Monsano (AN). Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro di poesia, La luce di taglio, Archinto. E’ anche autrice di saggi, tra cui ricordiamo la prima monografia dedicata al poeta e narratore Massimo Ferretti: Fuori dal coro. L’opera di Massimo Ferretti, peQuod, 2005. Ha curato insieme a Maria Cristina Casoni il volume La terra e le stagioni. Il modello marchigiano nella letteratura contemporanea, Fernandel, 2003. Nel 2006 ha firmato insieme a Massimo Fabrizi il capitolo Novecento del volume Introduzione alla letteratura delle Marche, il lavoro editoriale. Nel 2010 ha curato per peQuod la raccolta di saggi dedicati alla poetica del luogo, Patrie poetiche. Luoghi della poesia contemporanea. Collabora alla rivista Pelagos ed organizza eventi e incontri di poesia e narrativa contemporanea

Simone Romagnoli

Simone Romagnoli ha appena pubblicato il suo primo e unico e libro “La scrematura del soggetto” (Seri edizioni, 2020).

Frida Neri

Frida Neri è cantante, interprete, ricercatrice. Autrice di spettacoli di teatro canzone, attrice, consulente filosofica. Approda alle musiche dal mondo dopo un inizio di carriera incentrato sul lavoro cantautoriale, fino all’incontro con la magia del fado. Dal 2012 – anno di residenza e pratica in Portogallo – il suo panorama musicale si apre alle musiche tradizionali dal mondo fino a tornare verso quel sud da cui proviene. Ha collaborato con: Ginevra di Marco, Massimo Zamboni, Simone Cristicchi. Ha partecipato tra l’altro a festival quali: “Lahooti Melo” Jamshoro Pakistan, “Eddie lang jazz festival”, “Estate Fiesolana”, “Adriatico Mediterraneo”

Giorgiomaria Cornelio

Giorgiomaria Cornelio (14 gennaio 1997) ha fondato insieme a Lucamatteo Rossi l’atlante Navegasión, inaugurato con il film Ogni roveto un dio che arde durante la 52esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. È curatore del progetto di ricerca cinematografica La Camera Ardente, e redattore di Nazione Indiana. Suoi interventi sono apparsi su Le parole e le cose, Doppiozero, Antinomie, Il tascabile e Il Manifesto. Ha vinto il premio Opera Prima (Anterem) con la raccolta La Promessa Focaia, e il premio Bologna in Lettere per la poesia inedita. È stato finalista al Premio Montano. Studia al Trinity College di Dublino.

Laura Corraducci

Laura Corraducci è nata a Pesaro nel 1974 dove risiede, è insegnante di inglese. Nel 2007 pubblica il suo primo libro di poesie con Edizioni Del Leone dal titolo Lux Renova. Suoi inediti sono apparsi su Punto Almanacco della poesia italiana 2014, edizione Puntoacapo, Gradiva con nota critica di Giancarlo Pontiggia, Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea 2, Raffaelli editore. Dal 2012 organizza, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della sua città, la rassegna poetica “Vaghe stelle dell’Orsa” dedicata alla poesia contemporanea italiana e straniera che ha visto come ospiti fra i poeti più importanti del panorama letterario italiano e straniero. Nel 2015 per Raffaelli editore pubblica la sua seconda raccolta poetica dal titolo Il Canto di Cecilia e altre poesie che si classifica al secondo posto nel concorso poetico “Premio di poesia Camposampiero 2016”. Ha scritto e portato in scena il recital poetico Dell’amore, della parola e di altri tormenti. Sue poesie sono state tradotte in lingua spagnola, inglese, olandese, rumena e portoghese. Ha tradotto il libro Dire sì in russo della poetessa inglese Caroline Clark, poesie della poetessa turca Muesser Yehniay e del poeta americano Bill Wolak. Di prossima pubblicazione per “Moretti e Vitali” il suo terzo libro di poesie.

Marco Di Pasquale

Marco Di Pasquale è nato nel 1976 e vive a Macerata. Da diversi anni svolge attività di divulgatore culturale nelle vesti di ideatore e coordinatore di gruppi di lettura, workshop di scrittura e rassegne letterarie, oltre che come critico letterario per varie testate del web. Come ospite straniero, ha partecipato in Romania al “Turnilur scriitorilor” di Sighisoara ed al “Festivalul international de poezie” di Bucarest, (2015 e 2017). I suoi testi sono apparsi in antologie e blog letterari (Atelier, La poesia e lo spirito, Pordenonelegge, Poetarum Silva, Versante Ripido, Perigeion, Poesia del nostro tempo, Vatra, Revista Brasileira). È del 2009 la sua opera prima, Il fruscio secco della luce (edizione riveduta ed ampliata nel 2013). Nel giugno del 2017 ha dato alle stampe la sua seconda silloge, Formula di vapore, mentre la terza, Dai sentieri divorati, è uscita nel 2019. Suoi testi sono tradotti in rumeno e portoghese. Blog personale: www.marcodipasquale.it.

Francesca Perlini

Francesca Perlini (27/06/1969) vive a San Costanzo (PU). Pubblica nel 2013 Prima di partire (Sigismundus edizioni). Nel 2015 compare in Ambrosia – EXPO 2015, Antologia poetica AA. VV. (La Vita Felice). Pubblica nel 2015 Dire casa (Arcipelago Itaca edizioni). Finalista alla 16a e alla 17a edizione del Premio “Poesia di strada” (Macerata, 2013 – 2014). Prima classificata al Premio Ritratti di poesia.140 (Roma, 2014). Finalista alla XIV edizione di InediTO-Premio Colline di Torino 2015. Alcuni versi compaiono – essendo risultata finalista – nell’Antologia del Premio di poesia “Ambrosia – Expo 2015”. Menzione di merito per libro edito: “Dire casa” (AIE, 2015) all’VIII edizione del Premio internazionale di poesia Don Luigi di Liegro 2016. Prima segnalazione, per la sezione inediti, al Premio letterario internazionale Poesia Onesta 2017 – XII edizione. Finalista al Premio Gianmario Lucini 2019 sezione inediti. Azioni e installazioni collettive “Lo strascico” per Riconoscimi, richiesta di trascrizione del matrimonio di Fausto Schermi e Elwin Van Dick al Sindaco di Fano, Stefano Aguzzi. Fano, 30 maggio 2014. “L’amore non s’immagina, si abbandona”, azione-poemetto in forma di sposalizio tra l’umano e la natura, più semplicemente tra me e il Bosco. Eremo di Monte Giove (PU) 10 ottobre 2014. “Abitare l’attesa” in collaborazione con Elisa Latini. Land Art – Casa degli artisti, sesta edizione “Tra l’imbra e l’ambra”, 11 settembre 2015. “TRANSITUS io sono natura” è una performance in solitaria, come solitario è l’attraversamento nel colloquio dell’esistenza con la vita della terra. Anno 2017. La risalita di un fiume come corpo nell’acqua: nell’acqua dissipata, nel legno saccheggiato, nella terra con la superficie di cemento, nella bellezza come scelta e intenzione. Una risalita silenziosa con la preghiera negli occhi e la cura nei passi che toccano ciò che dice “siamo ospiti”. Lo stesso abito bianco con cui mi sono unita al mio Sposo Bosco nel 2015. Un’unione indissolubile tra carne e legno, spirito e foglie, passaggio e eternità.

Riccardo Socci

Riccardo Socci (1991) è dottorando in Studi Italianistici all’Università di Pisa, dove si occupa di poesia italiana del secondo Novecento. Lo stato della materia (Arcipelago itaca 2020) è la sua raccolta d’esordio.

Massimo Gezzi

Massimo Gezzi (Sant’Elpidio a Mare, 1976) ha pubblicato i libri di poesia Il mare a destra (Edizioni Atelier, 2004), L’attimo dopo (luca sossella editore, 2009), Il numero dei vivi (Donzelli Editore, 2015) e Uno di nessuno. Storia di Giovanni Antonelli, poeta (Edizioni Casagrande, 2016), più la plaquette trilingue In altre forme/En d’autres formes/In andere Formen, con traduzioni in francese di Mathilde Vischer e in tedesco di Jacqueline Aerne (Transeuropa, 2011). Ha curato l’edizione commentata del Diario del ’71 e del ’72 di Eugenio Montale (Mondadori, 2010), l’Oscar Poesie 1975-2012 di Franco Buffoni (Mondadori, 2012) e le Poesie scelte di Luigi Di Ruscio (Marcos y Marcos, 2019). In Tra le pagine e il mondo (Italic Pequod, 2015) ha raccolto dieci anni di interviste ai poeti e recensioni a libri di poesia. Coordina il sito letterario «Le parole e le cose 2». Vive a Lugano, dove insegna italiano in un liceo.

Luca Cancian

Luca Cancian nasce a Treviso. Per radio Sherwood ha curato e condotto vari programmi radiofonici tra cui Macondo, viaggio musicale all’interno dei romanzi. Studia da anni i rapporti tra vino territorio e linguaggio e tiene corsi di degustazione istintiva. Felicemente immigrato in Romagna, si è avvicinato alla poesia orale nella scena del poetry slam. Porta in giro due spettacoli di teatro poesia: Basta un pugno e Traiettorie

Matteo Di Genova

Matteo si chiama Di Genova, è nato a L’Aquila e vive a Bologna. Finalista nazionale di poetry slam L.I.P.S. 2017 (singolo) e 2018 (a squadre), vincitore dei tornei “Poetronica”, “T.L.E.”, “Reginette Poetry Slam”. Ha vinto anche la sezione di poesia orale del festival “Poverarte” e il premio “A. Dubito” di poesia con musica. È uno dei poeti dello slam di ZeligTV.

Topazio Perlini

Topazio Perlini svolge attività di poeta dagli anni 70. Vicino alle correnti fresche ed ai dubbi più vividi di una generazione sbattuta dai venti della storia, ripercorre con calma tutte le parole che servono. E le ripete. Autore presso Il Saggiatore, Grenelle e People Edizioni.

Fabrizio Sgroi

Fabrizio Sgroi. Nasce e vive ad Ancona. Nel 2017 esordisce con una raccolta di poesie e brevi racconti, titolo: Fuori forma (ed. Italic, collana Rive). Amante della lettura, di haiku, di musica e poesia, sta collaborando e portando in scena un progetto dal nome Poeticaos che combina note e parole in un’unica forma.

Alessio Ruffoni

Alessio Ruffoni. Nato a Fermo nel 1989, residente a Civitanova. Ha studiato Scienze Biologiche all’Università Politecnica delle Marche. Suoi testi sono presenti nell’antologia Poesia di Strada 1998-2017 (Seri Editore).

Alessandro Burbank

Alessandro Burbank, poeta e performer veneziano, partecipa alla scena del Poetry Slam italiano dal 2009. Per l’associazione Maia ONLUS ha partecipato alla realizzazione del documentario Revolution Art Poetry in Palestina. Ha ideato con il soviet lagunare BlareOut le tre edizioni del festival di poesia e musica Andata e Ritorno a Venezia. Si è esibito al MAXXI di Roma nel contesto dell’evento Estate Italiana curato da Lello Voce e Valerio Magrelli. Collabora attivamente con il cantautorapper Dutch Nazari e il producer Sick et Simpliciter (Luca Patarnello) aprendo i loro concerti. Ha ricevuto il premio Alfonso Gatto giovani 2017. È finalista 2017 del Premio Dubito di poesia e poesia con musica. Ha partecipato all’International Young Writers Meeting a Istanbul. Ha organizzato il primo Poetry Slam interamente in acqua a bordo di barche tradizionali, per i canali di Venezia. Sempre a Venezia ha condotto #Versus! International Poetry Slam a Palazzo Grassi. Ha partecipato a Londra al FILL festival della letteratura italiana e allo Europe Poetry Festival. Ha collaborato con Natalino Balasso, Dargen D’amico nel contesto del festival Sottosopra di Castelfranco e con Willie Peyote in apertura al Flower Festival a Torino e con Dutch Nazari per lo spettacolo divulgativo per ragazzi “;La poesia italiana da Montale a Gue Pequeno”. Nel 2018 riceve a Roma il Premio Nazionale Elio Pagliarani per la poesia inedita. La sua prima pubblicazione Salutarsi dagli aerei è uscita per i tipi di Interno Poesia nel 2018. Segue come ideatore e artista il progetto Canti del Caos – Poetry As Performing Art per la Compagnia di San Paolo, presso il Museo Ettore Fico a Torino. Nel 2019 organizza e coordina a Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia, il workshop Ekphrasis – L’arte di descrivere l’arte – che unisce poesia e arte contemporanea. Nello stesso anno prende parte al workshop organizzato presso il Castello di Rivoli, Museo di arte contemporanea dal titolo Literary Social Media Content Creator.

le Bellezze al Bagno

Professioniste di selfie allo specchio, le Bellezze al Bagno organizzano poetry slam, l’anno scorso ne hanno fatto uno anche con Marc Smith, proprio l’inventore degli slam. In versione estiva, ridotta eccezionalmente a due terzi, sono Martina Dirce Carcano – quella che disegna – e Francesca Pels – quella che scrive. Martina fa l’emcee, la scenografa al Teatro alla Scala di Milano ed è madrina del progetto di haiku e doodle, Haikoodle; Francesca fa la deejay, ha vinto il primo campionato di poetry slam in tv e rappresentato l’Italia allo Slam Internazionale di Madrid. In ogni caso, a fine serata le trovate negli specchi dei bagni.

Stefano Dal Bianco

Stefano Dal Bianco (Padova 1961) insegna «Poetica e Stilistica» all’Università di Siena. Dal 1986 al 1989, con Mario Benedetti e Fernando Marchiori, ha diretto la rivista di poesia contemporanea «Scarto minimo». Dal 1992 al 1994 è stato nella redazione di «Poesia». Come studioso e critico militante si è occupato prevalentemente della metrica di Petrarca, Ariosto, Andrea Zanzotto, e di poesia del Novecento. Di Zanzotto ha curato il Meridiano Mondadori nel 1999 (con Gian Mario Villalta) e l’Oscar Tutte le poesie (2011). Libri di poesia: La bella mano (Crocetti 1991), Stanze del gusto cattivo (in Primo quaderno italiano, Guerini e associati 1991), Ritorno a Planaval (Mondadori 2001; LietoColle 2018 2 ), Prove di libertà (Mondadori 2012). I suoi saggi di poetica sono raccolti in Distratti dal silenzio. Diario di poesia contemporanea, Quodlibet 2019.

Andrea Franzoni

Andrea Franzoni è nato a Roma, cresciuto a Marsiglia, ed è ritornato a Roma, dove attualmente rinasce. La sua rappresentazione ne fa: 1) un traduttore ramingo da lingua a lingua, alla ricerca della virgola d’afasia in cui una lingua può liberarsi del proprio parlare e mostrare la propria pretestuosità. Dalle pretestuosità relative, estrarre poi il silenzio, ovvero “la banalità che ci ama” – questo è il piano dell’opera. Un primo libretto italiano è stato pubblicato in francese con il titolo CHUTES (scarti), da Eric Pesty Editeur. Un secondo libretto an-italiano è stato pubblicato in 4 lingue – l’inglese, il francese, l’italiano e spruzzi di spagnolo e portoghese – con il titolo SELECTED LOVE, ed edito da Giorgiomaria Cornelio e Giuditta Chiaraluce. Il terzo libretto non è in preparazione, ed avrà come titolo L’EXCTRACTION DU SILENCE: [opera preparatoria all’eXctracTion è quella che qui figura in immagine e dal titolo PARAPOULES – poesie mistiche per galline – evento registrato a Mallorca da Sylvain Mavel – (la porta in alto a sinistra è la porta della traduzione → la pretestuosità della lingua è ravvisabile nell’arco sprezzato delle sopracciglia, di fronte al pubblico della poesia)] Parte(nza) della sua opera si può considerare la falsa traduzione di After Lorca, di Jack Spicer, ponte per la reale pretestuosità italiofona, che dal 2018 sino ad oggi decade nelle maniere d’uso.

Jacopo Curi

Jacopo Curi (1990) vive in provincia di Macerata ed è docente di lettere. Collabora con le associazioni culturali “Versante” (anche come giurato del Premio “Poesia Onesta”) e “Umanieventi” e si occupa di critica letteraria nelle redazioni di «Poesia del nostro tempo» e «Nuova Ciminiera». Con F. M. Serpilli ha curato Poeti neodialettali marchigiani (Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche, 2018). L’immagine accanto (Arcipelago itaca, 2019) è la sua raccolta d’esordio. Suoi testi sono stati pubblicati anche su blog, riviste e nell’antologia Abitare la parola. Poeti nati negli Anni Novanta (Ladolfi, 2019) di E. Rimolo e G. Ibello.

FRANCESCA GIRONI

FRANCESCA GIRONI è nata ad Ancona. Danzatrice e poeta, ha pubblicato Abbattere i costi (Miraggi, 2016; opera segnalata a Bologna in Lettere 2019). Suoi testi sono apparsi nell’antologia SUPERNOVE. POESIE PER GLI ANNI 2000 (Sartoria Utopia e VandA ePublishing). Nel 2019 ha vinto il premio Europa in Versi, sezione Spoken Word. Nel 2017 è ospite del festival Spoken Word Madrid. Con la performance di poesia e danza CTRL ZETA vince il premio internazionale per opere prime nell’ambito delle arti performative CROSSaward 2017. Ha partecipato a numerosi poetry slam ed è stata ospite di festival di poesia, videopoesia, danza e residenze artistiche. Laureata in Lingue e Letterature straniere, ha un Master in Germanistica conseguito presso la Dalhousie University, Halifax (Canada). Lavora come art editor in una casa editrice. La sua ultima produzione Il diretto interessato ha vinto il Premio Bologna in Lettere 2020 per la sezione inediti e sarà pubblicato da Marco Saya Edizioni.

Adelelmo Ruggieri

Adelelmo Ruggieri (Fermo, 1954) ha pubblicato le raccolte di poesia La città lontana (2003), Vieni presto domani (2006) e Semprevivi (2009 e 2010).

Giorgia Romagnoli

Giorgia Romagnoli (Jesi, 1995) dal 2012 contribuisce allo spazio di ricerca eexxiitt.blogspot.it.Nel 2015 il suo ebook “Prove tecniche di trasmissione” è risultato finalista al concorso Opera prima ed è stato pubblicato su poesia 2.0. Nel marzo 2019 pubblica il libro “La formazione delle immagini” per Arcipelago Itaca Edizioni. Suoi testi, traduzioni e articoli sono apparsi su: lettere grosse, Nazione Indiana, Poetarum Silva, Extreme Writing Community, Argonline.it, Container – Osservatorio Intermodale, tradotti in svedese nella rivista OEI e in inglese nella rivista Contemporary Works in Translation: A Multilingual Anthology Vol II (Oomph! Press). Ha tradotto, tra gli altri, Dmitrij Prigov e Ciaran Carson. È redattrice delle riviste online Porà e Argo.

Jonata Sabbioni

Jonata Sabbioni nasce ad Amandola (FM) nel 1985 e vive ad Ancona. E’ ingegnere edile e architetto. In ambito poetico, ha esordito con il libro Al suo vero nome (L’Arcolaio, 2010 – introduzione di Filippo Davoli), cui ha fatto seguito Riconoscenze (L’Arcolaio, 2015 –introduzione di Adelelmo Ruggieri). Sue poesie sono incluse in antologie, riviste e pubblicazioni online. Redattore di “Nuova Ciminiera” nonché della Radio on web “Radio Incredibile”, scrive o ha scritto per altri spazi online di approfondimento culturale. Si occupa di promuovere la poesia attraverso iniziative pubbliche e reading. E’ in corso di pubblicazione il suo terzo libro in versi Cosmoscopio (per Arcipelago itaca Edizioni).

Diego Bertelli

Diego Bertelli (Pietrasanta, 1977) vive e lavora a Firenze. Tra le sue pubblicazioni, la plaquette di poesia L’imbuto di chiocciola (Edizioni della Meridiana, 2005), il graphic novel I giorni del vino e delle rose, con illustrazioni di Silvia Rocchi (Valigie Rosse, 2016) e la monografia Viaggio al termine della scrittura. Calvino Pasolini Bazlen Parise Cattafi (Le Lettere 2017). Ha inoltre curato l’edizione di Tutte le poesie di Bartolo Cattafi (Le Lettere, 2019). Fa parte dell’antologia Toscani Maledetti, a cura di Raoul Bruni (Prato, Edizioni Piano B, 2013) e ha tradotto La quercia di Walt Whitman, con illustrazioni di Brian Selznick (Tunué, 2019).

Bartolo Cattafi

Quella di Bartolo Cattafi è stata una delle voci più originali della poesia italiana contemporanea. Eppure, nonostante le attestazioni di alcuni tra i maggiori critici e poeti del Novecento, i suoi versi sono rimasti finora dispersi o disponibili solo in forma antologica. L’edizione di “Tutte le poesie” a cura di Diego Bertelli offre per la prima volta una panoramica completa sull’opera di Cattafi: il lettore trova qui raccolta tutta la sua produzione poetica, corredata da una dettagliata cronologia, da un ampio apparato di notizie sui testi e da una bibliografia aggiornata. Il volume è arricchito da una serie di appendici in cui sono riunite le poesie disperse e quelle edite in plaquette, libri d’artista e edizioni per bibliofili. L’introduzione, firmata da Raoul Bruni, riesamina la ricezione di Cattafi nel canone novecentesco, mettendo in rilievo le novità che ne fanno, oggi più che mai, un poeta di statura europea. Bartolo Cattafi (Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, 1922 – Milano, 1979) esordisce in poesia con la plaquette Nel centro della mano (1951), cui seguono Partenza da Greenwich (1955) e Le mosche del meriggio (1958). La pubblicazione de L’osso, l’anima (1964), raccolta in cui confluiscono an-che le poesie di Qualcosa di preciso (1961), segna il vertice della sua prima fase creativa. Dopo un silenzio quasi decennale, Cattafi torna alla scrittura pubblicando, oltre una serie di pregevoli plaquette e libri d’artista, altre sei raccolte di poesia, di cui le ultime due uscite postume: L’aria secca del fuoco (1972), La discesa al trono (1975), Marzo e le sue idi (1977), L’allodola ottobrina (1979), Chiromanzia d’inverno (1983) e Segni (1986).

Lino Musella

Lino Musella – attore tra i più apprezzati della sua generazione, che nel 2019 ha ricevuto il Premio Ubu come migliore attore per la sua interpretazione in The night writer. Giornale notturno diretto da Jan Fabre – è qui protagonista di un affascinante percorso poetico attraverso gli immortali versi di Shakespeare, “traditi” in napoletano dall’artista Dario Jacobelli. Un’originale ‘recita dei sentimenti’, tra emozioni, atmosfere magnetiche e intensi desideri. Ad affiancarlo sulla scena, Marco Vidino – ai cordofoni e alle percussioni – con le sue musiche suggestive e avvolgenti che accompagnano gli spettatori in questo intimo viaggio. Dario Jacobelli, poeta napoletano scomparso prematuramente nel 2013 – ricorda Musella – si dedicò negli ultimi anni della sua vita alla traduzione in napoletano e al tradimento, come amava definirlo, di 30 Sonetti di Shakespeare. Non aveva scadenze, non doveva rispettare le indicazioni o correzioni di nessun editore. Per committenti aveva i suoi amici più cari ai quali dedicava ogni sua nuova traduzione. I Sonetti in napoletano suonano bene. Battono di un proprio cuore. Indossano una maschera che li costringe a sollevarsi dal foglio per prendere il volo, tenendo i piedi per terra.

Luigi Di Ruscio

Luigi Di Ruscio è nato a Fermo nel 1930. Nel 1957 è emigrato in Norvegia, a Oslo, dove ha lavorato per tutta la vita come operaio metallurgico. Ha esordito come poeta nel 1953 con Non possiamo abituarci a morire (Schwarz), con prefazione di Franco Fortini, seguito da Le streghe s’arrotano le dentiere (Marotta, 1966), con prefazione di Salvatore Quasimodo. Il suo primo romanzo, Palmiro, è apparso nel 1986 per il lavoro editoriale. Tutte i suoi romanzi sono raccolti ora in Romanzi, a cura di Andrea Cortellessa e Angelo Ferracuti (Feltrinelli, 2014), mentre un’antologia della sua poesia, a cura di Massimo Gezzi e con introduzione di Massimo Raffaeli, è stata pubblicata nel 2019 da Marcos y Marcos con il titolo Poesie scelte 1953-2010

Luigi Socci

Luigi Socci è nato ad Ancona, dove vive, nel 1966. Agente di commercio, versificatore part-time, performer confessional e (ri)animatore poetico ha pubblicato “Regie senza films” (Elliot, 2020), “Prevenzioni del tempo” (Premio Ciampi Valigie Rosse, 2017), “Il rovescio del dolore” (Italic Pequod 2013, Premio Metauro e Premio Tirinnanzi-Città di Legnano), “Freddo da palco” (d’if, 2009) ed è presente nelle antologie “Samiszdat” (Castelvecchi, 2005) e “VIII Quaderno italiano di poesia contemporanea” (Marcos y Marcos, 2004). Scrive di teatro per Il Messaggero e Il Resto del Carlino. È nella redazione del lit-blog “Le parole e le cose” ed è direttore artistico del festival di poesia “La Punta della Lingua” e dell’omonima collana per l’editore Italic Pequod. foto di Dino Ignani

Charles Simic

Charles Simic è nato a Belgrado nel 1938. Dal 1953 risiede negli Stati Uniti dove insegna Letteratura inglese all’università del New Hampshire. La sua prima raccolta di poesie risale al 1967: What the Grass Says. Da allora ha pubblicato diverse opere in versi, tra le quali si ricordano Jackstraws (Notable Book of the Year del New York Times) e The World Doesn’t End, che gli ha consentito di vincere il prestigioso Premio Pulitzer per la poesia. È stato anche poeta laureato degli Stati Uniti. Nel prossimo inverno uscirà il suo nuovo libro di poesia, Avvicinati e ascolta, tradotto da Damiano Abeni e Moira Egan per Tlon. Traduce in inglese poeti serbi, croati, macedoni e sloveni.

Rossella Renzi

Rossella Renzi vive a Conselice (Ravenna) dove insegna. Ha pubblicato in versi: I giorni dell’acqua (L’arcolaio, 2009), Il seme del giorno (L’arcolaio, 2015) con la prefazione di Gian Mario Villalta, Dare il nome alle cose (Minerva, 2018). Nel 2018 per la collana Gialla Saggi di Pordeonelegge esce l’E-Book Dire fare sbocciare. Laboratori di poesia a scuola. È presente su diverse antologie, tra cui Ritratti di poeta a cura di Cinzia Demi (puntoacapo 2019), I volti delle parole – 65 fotografie di poeti, a cura del fotografo Daniele Ferroni (Fondazione Tito Balestra, 2014). Dal 2003 è redattrice di «Argo – Rivista d’esplorazione» e per la casa editrice Argolibri dirige la collana Territori. Dal 2018 è redattrice del Blog «Poesia del nostro tempo». È tra i curatori del volume L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e in altre lingue minoritarie (Gwynplaine, 2014), di Argo, Poesia del nostro tempo – Annuario 2015 e 2016 (Gwynplaine) e di Argo, Confini (Istos, 2018). Per la Casa Editrice Kolibris ha curato il blog «Donne in poesia»; ha collaborato alla realizzazione del blog www.ipoetisonovivi.com. Numerosi sono gli interventi su riviste di critica e letteratura: Graphie, Atelier, La Mosca di Milano, Clandestino, Farepoesia, Land, Le voci della luna.

Tommaso Grandi

Tommaso Grandi è dottorando in Culture Letterarie e Filologiche presso l’Università di Bologna, in cotutela con la Sorbonne Université di Parigi. Si occupa di letteratura italiana contemporanea e dell’etа romantica, dei rapporti tra letteratura e filosofia e del legame tra letteratura e arti visive. Oggetto particolare della sua ricerca sono il pensiero e l’opera di Giacomo Leopardi e di Pier Paolo Pasolini. Collabora con la rivista culturale Argo e con il FestivalFilosofia. Suoi testi poetici sono apparsi su blog, riviste online e nella rubrica La bottega della poesia (La Repubblica, Bologna – a cura di Alberto Bertoni).

Valerio Cuccaroni

Valerio Cuccaroni (Ancona, 1977) è un docente, critico letterario e agitatore. Collabora con varie testate, tra cui «Le Monde Diplomatique – il manifesto» e «Il Resto del Carlino». È tra i fondatori di «Argo». Ha curato i volumi La parola che cura. Laboratori di scrittura in contesti di disagio (ed. Mediateca delle Marche, 2007), L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e altre lingue minoritarie tra Novecento e Duemila (ed. Gwynplaine, coll. Argo, 2014) e Guido Guglielmi, Critica del nonostante (ed. Pendragon, 2016). Ha pubblicato il libro L’arcatana. Viaggio nelle Marche creative under 35 e tradotto Che cos’è il Terzo Stato? di Emmanuel Joseph Sieyès entrambi per le edizioni Gwynplaine. È direttore artistico del festival di poesia “La Punta della Lingua” e presidente dell’organizzazione Nie Wiem. foto di Dino Ignani

Loredana Lipperini

Giornalista, scrittrice, conduttrice radiofonica, blogger, Loredana Lipperini si occupa di letteratura e di tematiche legate alle questioni di genere e alla rete. Ha diretto giovanissima l’agenzia di stampa Notizie Radicali ed è stata fra le prime voci di Radio Radicale. Dal 1979 conduce su RadioRai programmi culturali e, dal 2009, regolarmente Fahrenheit su Radio3. Ha collaborato con numerose testate giornalistiche (da Sipario a L’Espresso) e dal 1990 scrive sulle pagine culturali de La Repubblica. Ha scritto e condotto programmi per la televisione e dal 2004 ha un blog, Lipperatura, dove si occupa di tematiche editoriali, culturali e legate al mondo delle donne. Fra i suoi libri, la trilogia sulle donne uscita presso Feltrinelli (Ancora dalla parte delle bambine, Non è un paese per vecchie, Di mamma ce n’è più d’una), il pamphlet sul femminicidio scritto con Michela Murgia (L’ho uccisa perché l’amavo, Laterza), il saggio sui social network scritto con Giovanni Arduino (Morti di fama, Corbaccio), il diario di viaggio marchigiano Questo trenino a molla che si chiama il cuore (Laterza). Con l’eteronimo di Lara Manni ha inoltre pubblicato tre romanzi gotici (Esbat, Feltrinelli, Sopdet, Tanit, Fazi) e diversi racconti. Ha inoltre firmato la prefazione a On writing di Stephen King e, sempre di King, ha curato la raccolta di racconti Il bazar dei brutti sogni. Nel 2017 ha pubblicato “L’ arrivo di Saturno” (Bompiani) e nel 2019 Magia nera (Bompiani). Nei suoi numerosi interventi pubblici interviene sulla questione femminile, sul mondo editoriale e letterario, con particolare attenzione alla rete, e sulla letteratura fantastica, a proposito della quale tiene un ciclo di lezioni alla Scuola Holden.

Andrea Satta

Andrea Satta è il cantante dei Têtes de Bois e, ogni giorno, fa il pediatra nella periferia romana. Questo mondo di cose concrete, bellissime, a volte difficili, gli ha consentito di mantenere un rapporto con la vita reale che ne caratterizza l’opera e la fantasia. La casa della sua infanzia affaccia sul deposito dei tram. La mamma gli legge come favola della buonanotte “I promessi sposi”. Il padre, sardo e scampato al campo di concentramento nazista, è professore di francese (a lui Andrea dedicherà lo spettacolo teatrale La fisarmonica verde). Tra i principali eventi ideati e di cui ha svolto il ruolo di direttore artistico “narrante”: il Palco a pedali, Stradarolo, Mamme narranti. Con i Têtes de Bois è stato premiato con la Targa Tenco (come interprete) nel 2002 con Ferré, l’amore e la rivolta, nel 2007 con Avanti Pop e nel 2015 con Extra. Ha scritto I riciclisti (Ediciclo, 2009), Ci sarà una volta (Infinito, 2011), Officina millegiri (Sinnos, 2016), Mamma quante storie! (Treccani, 2016)

Angelo Pelini

Angelo Pelini è nato a Roma agli inizi degli anni ’60. Angelo si è diplomato in perito elettronico negli anni ’80. Contemporaneamente ha studiato pianoforte e composizione ai conservatori di Roma e L’Aquila. Si è diplomato poi al Conservatorio di S. Cecilia in Musica corale e Direzione di Coro e in Composizione. Ha studiato Pianoforte con Maurizio Colacicchi, Pieralberto Biondi e Vera Gobbi Belcredi. Composizione con Teresa Procaccini e Giampaolo Chiti. Ha eseguito anche, come pianista e/o organista, numerosi concerti di musica da camera, leggera e jazz con svariati musicisti e non. Ha scritto musica per teatro, documentari e film, per gruppi orchestrali classici, gruppi rock e jazz, gruppi corali professionali, dilettanti e anche per scolaresche. Ha anche scritto e scrive musica per Rai Trade Music Publishing. Ha insegnato solfeggio, pianoforte, armonia e composizione sia in scuole pubbliche che private, ora è insegnante di educazione musicale e sostegno nelle scuole medie. Oltre a suonare nei Têtes de Bois, è anche il contabile e il presidente dell’Associazione Culturale, oltre che titolare delle Edizioni Musicali Têtes de Bois. È anche sposato e padre di 2 figli.

Alessandro Moscè

Alessandro Moscè è nato ad Ancona nel 1969 e vive a Fabriano. Ha pubblicato le raccolte poetiche L’odore dei vicoli (I Quaderni del Battello Ebbro 2005), Stanze all’aperto (Moretti & Vitali 2008, finalista al Premio Metauro), Hotel della notte (Aragno 2013, Premio San Tommaso D’Aquino), La vestaglia del padre (Aragno 2019). E’ presente in varie antologie e riviste italiane e straniere. I suoi libri di poesia sono tradotti in Francia, Spagna, Romania, Venezuela, Stati Uniti, Argentina e Messico. Ha pubblicato il saggio narrato Il viaggiatore residente (Cattedrale 2009) e i romanzi Il talento della malattia (Avagliano 2012), L’età bianca (Avagliano 2016, finalista al Premio Onor d’Agobbio), Gli ultimi giorni di Anita Ekberg (Melville 2018, finalista al Premio Flaiano). Ha dato alle stampe l’antologia di poeti italiani contemporanei Lirici e visionari (Il lavoro editoriale 2003) e i libri di saggi critici Luoghi del Novecento (Marsilio 2004), Tra due secoli (Neftasia 2007), Galleria del millennio (Raffaelli 2016), Alberto Bevilacqua. Materna parola (Il Rio 2020). Si occupa di critica letteraria sul quotidiano “Il Foglio”. Dirige il Premio Nazionale di Narrativa e Poesia “Città di Fabriano”. Il suo sito personale è www.alessandromosce.com.

Davide Tartaglia

Davide Tartaglia nasce nel 1985 ad Ascoli Piceno dove vive e lavora. In ambito poetico ha pubblicato la raccolta di poesie "Figure del congedo" (Italic Pequod, Ancona 2014 – introduzione F. Davoli), vincendo lo stesso anno il Premio Guido Gozzano nella sezione Opera prima. Con lo stesso libro si classifica al terzo posto nel premio “Solstizio” di Fondi. Nel 2016, per i tipi di Archinto, cura un’antologia critica sui poeti del secondo novecento dal titolo "Sulla scia dei piovaschi – poeti tra due millenni”. Redattore di “Nuova Ciminiera”, suoi scritti ed interventi critici sono comparsi su diverse riviste e collabora stabilmente con il giornale online “Il sussidiario” (www.ilsussidiario.net). E’ membro di assocazioni culturali e si occupa di promuovere la cultura poetica e la poesia attraverso iniziative pubbliche e di lettura.

Guido Catalano

Guido Catalano a 17 anni decide che vuole diventare una rockstar, più tardi ripiega sulla figura di poeta professionista vivente. Ha pubblicato 8 libri di poesie e 2 romanzi, scrive per «Il Corriere della Sera Torino» e collabora con Smemoranda.

Ludovica Cesaroni

Ludovica Cesaroni è nata ad Ancona nel 1987. Dopo aver conseguito la maturità classica presso il Liceo Rinaldini della stessa città, si è iscritta alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena, conseguendo nel 2009 la laurea triennale con lode in Lettere Moderne, per proseguire poi i suoi studi di specializzazione a Siena nei campi letterario e filologico, dapprima con la laurea magistrale con lode in Filologia, Lingue e Letterature moderne nel 2012 e, successivamente, con il Dottorato in Filologia e Critica nel 2016, con una tesi sul mito e la mitologia nell’opera leopardiana. La sua tesi di laurea magistrale riceve il premio speciale “Anna Leopardi”, patrocinato dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani e ricevuto a Recanati in occasione delle celebrazioni leopardiane il 29 giugno 2015; nel medesimo anno è stata anche stata visiting research student presso University of Birmingham. Il suo percorso si è poi arricchito con un’esperienza professionale della durata di 3 anni presso una redazione web nel settore medico-scientifico a Milano e prosegue attualmente in un’agenzia di comunicazione ad Osimo specializzata nel settore turistico. Il lavoro su Dante e le Marche, prima pubblicazione scientifica della Dott.ssa Cesaroni, nasce dalle considerazioni e dagli studi da lei effettuati su divulgazioni di critici e studiosi che hanno indagato singole realtà marchigiane senza riunirle mai in un’opera che le comprendesse tutte.

GIULIO FERRONI

GIULIO FERRONI, professore emerito della Sapienza di Roma, è autore di studi sulle più diverse zone della letteratura italiana (da Dante a Tabucchi) e dell’ampio manuale Storia della letteratura italiana (1991 e 2012). Numerosi i suoi studi sulla letteratura del Cinquecento, tra cui Mutazione e riscontro nel teatro di Machiavelli (1972), Le voci dell’istrione. Pietro Aretino e la dissoluzione del teatro (1977), Il testo e la scena (1980), Machiavelli o dell’incertezza (2003), Ariosto (2008). Su questioni di teoria i volumi Il comico nelle teorie contemporanee (1974), Dopo la fine. Sulla condizione postuma della letteratura (1996 e 2010), I confini della critica (2005). Molti i suoi interventi, anche “militanti”, sulla letteratura contemporanea, in parte raccolti in Passioni del Novecento (1999). Tra le sue più recenti pubblicazioni: Gli ultimi poeti. Giovani Giudici e Andrea Zanzotto (2013), La fedeltà della ragione (2014), La scuola impossibile (2015), La solitudine del critico (2019). Ha diretto il volume sulla Letteratura della serie Treccani Il ontributo italiano alla storia del pensiero (2018).

Natalia Paci

Natalia Paci (Ancona, 1974), dirige la Scuola delle Arti per Bambini e cura la sezione Cinebimbi del Film Festival Corto Dorico (www.cortodorico.it). Ha pubblicato la raccolta poetica Pronta in bilico (Sigismundus, 2012). Sue poesie sono presenti nelle antologie: “Porta marina. Viaggio a due nelle Marche dei poeti” (Pequod, 2008); “Calpestare l’oblio. Cento poeti contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza della memoria repubblicana” (ed. Cattedrale, 2010); “Registro di Poesia #5” (Edizioni d, 2012); “Il ricatto del pane. Scritti e poesie sul significato del lavoro” (CFR, 2013); “Umana, troppo umana. Poesie per Marilyn Monroe” (Nino Aragno Editore, 2016), “Convivio in versi. Mappatura democratica della poesia marchigiana” (PoetiKanten Edizioni, 2016), “Poeti in classe” (italic pequod, 2017). Con Luigi Socci e Valerio Cuccaroni, organizza dal 2006 il Poesia Festival La punta della lingua (www.lapuntadellalingua.it).

Virginia Carpegna

Nata in un piccolo paese dell’Abruzzo, Virginia Carpegna si trasferisce all’età di trent’anni ad Ancona, città culturale e particolarmente circondata d’arte e poesia. Alla ricerca di un centro culturale dove poter esprimere le sue passioni, diventa subito socia dell’Aps Nie Wiem e inizia a collaborare come volontaria al Festival La punta della lingua. Nel 2017 è tra i finalisti del concorso di poesia Il Federiciano, con la pubblicazione della poesia Sarò felice nell’omonima raccolta poetica nazionale. Nel 2019 riceve un attestato di merito speciale per la poesia Identità anguste presentata al concorso Poesie d’amore di penne d’autore. Molto attenta alla tematiche LGBTIQ e identità di genere, si classifica terza alla gara di performance poetiche Lovely Slam, organizzata dal gruppo Love is Love Ancona (nel maggio 2019). Durante il lockdown realizza il progetto online Quarantena: prendiamola per il verso giusto, che la conduce a produrre e pubblicare, nel giugno 2020, la raccolta poetica della quarantena IO VERSO A CASA.

Franco Arminio

Poeta, scrittore e regista italiano, Franco Arminio si autodefinisce “paesologo” e in questa veste ha raccontato i piccoli paesi d’Italia descrivendo la situazione soprattutto del Mezzogiorno d’Italia. Animatore di battaglie civili, collabora con diverse testate locali e nazionali e ha realizzato anche vari documentari. Dopo il racconto erotico L’universo alle undici del mattino, è del 2003 Viaggio nel cratere in cui Arminio racconta l’Irpinia di oggi e la zona del “cratere”, quella colpita dal grande terremoto del 1980, riuscendo a coniugare uno stile narrativo straordinario all’impegno civile e all’indagine psicologica. Negli ultimi anni ha pubblicato molti libri, con notevole successo di critica e crescente apprezzamento dei lettori. Tra gli ultimi: Vento forte tra Lacedonia e Candela (2008, Premio Stephen Dedalus per la sezione Altre scritture), Nevica e ho le prove. Cronache dal paese della cicuta (2009), Cartoline dai morti (2010), Terracarne (2011), Geografia commossa dell’Italia interna (2013).Ha pubblicato numerose raccolte di versi, tra cui Le vacche erano vacche e gli uomini farfalle (2011), Stato in luogo (2012), Cedi la strada agli alberi. Poesie d’amore e di terra (2017, premio Brancati 2018), Resteranno i canti (2018) e L’infinito senza farci caso (2019).

Jacopo Matia Mariotti

Jacopo Matia Mariotti, inizia i propri studi al Conservatorio”G.Rossini” di Pesaro sotto la guida di M.Vangi, per poi concluderli al Coservatorio di Reggio Emilia dove si diplomerà nel 2013 col massimo dei voti, sotto la guida di A.Cavuoto e A.Persichilli. Frequenta corsi di perfezionamento solistico e di musica da camera in Italia, Francia, Olanda e Germania con numerosi solisti di fama internazionale come: E.Dindo, B.Baraz, P.Masi , Z.Szabo,T. Wick, F.Manara, ecc. Nel 2011 si diploma alla Excelsior Academy di Pescara, corso patrocinato dalla Unione Europea. Parallelamente intraprende un percorso meno convenzionale studiando Jazz alla Rutesheim Cello Akademie in Germania, sotto la guida di S.Braun. Al momento è membro dell’Orchestra Sinfonica Rossini con la quale svolge un’intensa attività concertistica in Italia ed all’estero.

Best of ZEBRA

Best of ZEBRA presenta una selezione delle migliori video poesie degli ultimi 25 anni di ZEBRA Poetry Film Festival. Il format ospita le migliori animazioni, i lungometraggi e i video sperimentali ispirati alle poesie di John Ashbery, W H Auden, Gary Snyder, Ghayath Almadoun, Peter Reading, Oyvind Rimbereid, Daniela Seel, Azzura D’Agostino e altri poeti. ZEBRA Poetry Film Festival è un festival di videopoesia che si svolge a Berlino dal 2002 ed è stata la prima e più grande piattaforma internazionale di cortometraggi sulla poesia. Ogni anno offre a poeti, videomaker e direttori di festival una piattaforma per lo scambio creativo, il brainstorming e l’incontro con un vasto pubblico. Attraverso un concorso, proiezioni di film, reading di poesia, retrospettive, mostre, performance, workshop, convegni, lezioni, e un programma dedicato ai bambini, il festival offre in diverse forme tutta la varietà del genere video poesia.

Stefano Sanchini

Stefano Sanchini è stato redattore della rivista di poesia e realtà “La Gru” e del movimento Calpestare l’oblio (2009-2010), sue poesie sono apparse in diverse antologie e riviste, ha pubblicato: Interrail (Fara 2007), Via del Carnocchio (Thauma 2010), Corrispondenze ai margini dell’Occidente (Effigie 2011, con postfazione di Roberto Roversi) segnalato al premio Sandro Penna 2011, La casa del filo di paglia (Sigismundus 2013, con postfazione di Gianni D’Elia) finalista al Premio Carducci 2013 e Il Villaggio (Sigismundus 2016, con postfazione di Davide Nota). Ha vinto il Premio Artem “ I miti del nostro tempo ” con il testo Emigrazione.

Giovanna Capogrossi,

Giovanna Capogrossi, ricercatrice in ambito umanistico e spirituale, Gestalt Counselor Integrato e Insegnante di tecniche di meditazione. Il suo servizio ha radice nella profonda fiducia nella tendenza innata dell’essere umano all’autorealizzazione. Nella capacità di ognuno di attingere alla propria libertà, creatività e corresponsabilità attraverso un viaggio di conoscenza di sé che ristabilisca un dialogo fertile e dinamico con la totalità del proprio essere. Collaborazioni esterne con l’Associazione Sorgente Progetti agli Ospedali Riuniti di Torrette di Ancona: percorsi di meditazione e tecniche di rilassamento nel Reparto di Unità Spinale; percorsi di Counseling individuale e meditazione di gruppo all’interno dell’Ambulatorio Integrato della Clinica medica per la cura integrata delle malattie autoimmuni; Formatrice del personale medico e infermieristico con seminari sul fine vita e tutoring individuale.

Milena Ferri

Si sta come in sala d’attesa. di e con Milena Ferri Mi chiamo Milli ma con la i. Se quando mi chiamano usano la y, io me ne accorgo e mi dispiaccio. Una volta, prima che ci lasciassimo, stavo con uno che per San Valentino mi ha regalato un solitario. Io, invece, gli ho regalato una crema viso idratante. Ne aveva bisogno. Siamo andati a cena, come usa tra innamorati. Finito di mangiare, mi alzo da tavola ma mi si incastra il piede tra la gamba del tavolo e quella della sedia. Però col piede libero ho già fatto il passo. Cerco di sbloccare il piede senza che lui se ne accorga, ma i movimenti sono innaturali. Le mie gambe sono rigide come quelle della Barbie. Provo a tirare più forte sperando mi esca la scarpa o si liberi il piede. Niente! Lo schienale della sedia alle mie spalle spinge contro il mio schienale. Sono in trappola. Il piede è irrimediabilmente bloccato. Ancora pochi istanti per cercare di liberarmi… impossibile! Cado lunga distesa a terra come quando si va dal ginecologo. Avete presente? Supina, occhi al soffitto, ginocchia leggermente piegate e gambe divaricate. E lui? No, dico e lui? Beh lui, che è già in piedi, invece di aiutarmi, si siede di nuovo, abbandona le braccia lungo il corpo e fissa un punto lontano nel vuoto. Muto. Mi alzo da terra, torniamo a casa. Muti. Ecco, quando sono in una situazione che mi imbarazza, mi ritrovo in quel ristorante. Un piede incastrato, la gamba libera fa il passo e come a rallentatore mi adagio lunga, distesa. Il pavimento è freddo, allungo il collo, la sala del ristorante è muta, cerco invano il suo sguardo assente. Mi piacerebbe vedere il vuoto lontano che fissa. Ora sono di nuovo in quel ristorante. Mi fissate e vi aspettate da me una frase intelligente, un pensiero profondo, una di quelle massime Zen alle quali ci si aggrappa per cambiare il senso della vita. Invece il mio cervello tace e dice agli occhi di fissare un punto lontano. “Mettici interesse”, mi dico “fingi di avere tanto da dire ma che non vuoi parlare” “Oppure svieni, così, di botto!” Semplicemente, ora, sto come in sala di attesa. Attendo il ginecologo con un solitario al dito e un vasetto di crema idratante in mano.

Gian Mario Villalta

Gian Mario Villalta Professore di liceo, saggista e narratore (il suo ultimo romanzo si intitola L’apprendista, 2020, SEM editore, semifinalista Premio Strega), segue da molti anni il panorama poetico italiano (particolare attenzione ha dedicato all’opera di Andrea Zanzotto collaborando al Meridiano Mondadori e curando l’Oscar degli scritti letterari) e scrive poesia (Premio Viareggio 2011 con Vanità della mente, Mondadori editore). Il libro di poesia più recente è Telepatia (Lietocollle 2016, Premio Carducci). È direttore artistico di pordenonelegge. festa del libro con gli autori.

Renata Morresi

Renata Morresi ha pubblicato poesia su varie riviste e antologie e nelle raccolte Terzo paesaggio (Aragno 2019), Bagnanti (Perrone 2013), La signora W. (Camera verde 2013), Cuore comune (peQuod 2010). È nella redazione del lit-blog Nazione Indiana. Si occupa di traduzione e letteratura anglo-americana. Nel 2015 ha vinto il premio del Ministero dei Beni Culturali per la traduzione di poeti americani moderni e post-moderni (Dickinson, DuPlessis, Lax, Atwood e altri). Collabora con Arcipelago Itaca Edizioni, per cui cura la collana Lacustrine

Marina Baldoni

Marina Baldoni è nata nel 1962 a Loreto, dove vive. Ha pubblicato due raccolte di poesie: In un angolo del Mare (2010) e Fili di sale (2011), entrambi per Controvento Editrice. Da alcuni anni frequenta la Scuola di cultura e scrittura poetica “Sibilla Aleramo” di Civitanova Marche, fondata e diretta da Umberto Piersanti. Nel 2018 ha vinto la prima edizione del concorso “Poesia Immaginata”, spin-off del premio letterario nazionale Paolo Volponi. Le sue passioni sono la lettura, la scrittura, l’arte e il disegno, la fotografia e la musica. Nella sua borsa non mancano mai un buon libro, il suo Moleskine e una fotocamera.

Michele Ortore

Michele Ortore è nato a San Benedetto del Tronto nel 1987. Ha pubblicato la raccolta di poesie Buonanotte occhi di Elsa (Vydia, 2014, prefazione di Maria Grazia Calandrone) e la monografia La lingua della divulgazione astronomica oggi (Fabrizio Serra, 2014). Suoi testi sono leggibili in antologie e riviste come Nuovi Argomenti, Poetarum silva, Carteggi letterari, Atelier. Come linguista ha collaborato con il portale Treccani, Mondadori Education e Zanichelli; scrive di teatro e poesia per riviste cartacee e on line.

Massimo Raffaeli

Massimo Raffaeli scrive di critica letteraria su quotidiani e periodici, fra cui “il manifesto” e “Il Venerdì di Repubblica”. Collabora alle trasmissioni di Radio 3 Rai e della Radio Svizzera italiana. Ha curato l’edizione di autori italiani (fra cui Alberto Savinio, Primo Levi, Carlo Cassola, Mario Soldati) e ha tradotto alcuni classici della moderna letteratura francese, da Antonin Artaud, Jean Genet, Louis-Ferdinand Céline a René Crevel e Tony Duvert.. Parte della sua produzione è raccolta in diversi volumi, fra cui Novecento italiano (Sossella 2001), Bande à part. Scritti per ‘Alias’ (Gaffi 2011, “Premio “Brancati”), I fascisti di sinistra e altri scritti sulla prosa (Aragno 2014), L’amore primordiale. Scritti sui poeti (Gaffi 2016) e Marca francese (Vydia 2019)

Ferruccio Benzoni

Ferruccio Benzoni (Cesenatico, 1949 – Cesena, 1997), fu tra gli animatori della rivista «Sul Porto»,pubblicata dal 1973 al 1983, che riuscì a creare un dialogo tra i suoi allora giovanissimi redattori (Stefano Simoncelli e Walter Valeri) e alcuni dei maggiori poeti delle generazioni precedenti come, tra gli altri, Franco Fortini, Giovanni Raboni, Giovanni Giudici e Vittorio Sereni. A testimonianza della lunga frequentazione fra Benzoni e Sereni si ricordi «Miei cari tutti quanti… Carteggio di Vittorio Sereni con Ferruccio Benzoni e gli amici di Cesenatico», a cura di Dante Isella (San Marco dei Giustiniani, 2004). Un quaderno collettivo del 1980, con una nota di Giovanni Raboni (Quaderni della Fenice-64, 1980), che comprende (oltre a testi di Simoncelli e Valeri) la raccolta «La casa sul porto», costituisce un primo documento rilevante della sua poesia. Seguono poi le raccolte «Notizie dalla solitudine» (San Marco dei Giustiniani, 1986), «Fedi nuziali» (Scheiwiller, 1991), «Numi di un lessico figliale» (Marsilio, 1995), «Sguardo dalla finestra d’inverno» (Scheiwiller, 1998). Nel 2004 è uscito postumo «Canzoniere infimo e altri versi», curato da Dante Isella per San Marco dei Giustiniani. «Con la mia sete intatta», a cura di Dario Bertini (introduzione di Massimo Raffaeli, Marcos y Marcos, 2020) riunisce, per la prima volta, in un unico volume organico tutte le poesie di Ferruccio Benzoni

Dario Bertini

Dario Bertini, nato a Legnano (MI) nel 1988, abita a Pavia. Ha curato per le edizioni Marcos y Marcos Con la mia sete intatta. Tutte le poesie di Ferruccio Benzoni (2020). Ha pubblicato Distilleria di contrabbando (Cardano, Pavia 2009, con una prefazione di C. Lolli); Frequenze clandestine (Sigismundus Editrice, 2012 con postfazione di A. De Alberti); Prove di nuoto nella birra scura (Edizioni del Foglio Clandestino, 2014). Collabora da alcuni anni, per la poesia, a «Nuovi Argomenti.net». Organizza numerosi reading ed eventi culturali, tra cui la rassegna mensile Poesie al tavolino

Riccardo spalacci

Laureato in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali all’Alma Mater Studiorum di Bologna, divide gli studi tra il capoluogo emiliano ed Amburgo. Nel 2015 partecipa al progetto promosso dall’Istituto per la Ricerca e la Formazione nelle Scienze Sociali IRFOSS di Padova, in Madagascar, relativo alle pratiche culturali connesse al culto dei morti e alla riproduzione della malattie infettive, in particolare la peste ed i suoi collegamenti con il rito del Famadihana. Un anno dopo, nel 2016, parte per il Libano con la ONG Un ponte per… per svolgere il servizio civile all’interno i campi profughi palestinesi e siriani. Ritornato in Italia, si sposta in Svizzera per lavorare come videomaker sportivo. Nel frattempo conclude il percorso universitario con una tesi riguardante la “Costruzione delle soggettività, differenti prospettive di interazione con la città di Gerusalemme”

Damiano Abeni

Damiano Abeni è nato a Brescia nel 1956, è epidemiologo e conduce una intensa attività di ricerca clinica, riassunta in più di 100 articoli scientifici apparsi su riviste scientifiche internazionali. Traduce poesia americana dal 1973, quando vinse una borsa di studio che gli ha permesso di studiare un anno in Arizona. Collabora con numerose case editrici e riviste letterarie, e fa parte della redazione di Nuovi Argomenti. È cittadino onorario della città di Tucson, in Arizona, e di Baltimora nel Maryland, per meriti culturali. Vive a Roma, vicino alla chiesa di San Clemente, con sua moglie, la poetessa Moira Egan

Antonio Luccarini

Antonio Luccarini docente di filosofia pubblicista per il “Messaggero” e “Corriere Adriatico” coadiutore per Filosofia della città per Università Politecnica delle Marche dipartimento di Urbanistica Ancona